martedì 3 ottobre 2017

Agnolo Ambrogioni - Il Poliziano

Agnolo Ambrogioni (Poliziano)
vita – opere – pensiero


Agnolo Ambrogioni, noto come Poliziano (dal nome del paese di nascita “Mons Politanus”, l’ attuale Montepulciano), è stato uno tra i più grandi poeti italiani del 1400 nonché indiscusso protagonista dell’ Umanesimo.
Illustre artista, si occupò di diversi ambiti poetici (dal mito alla natura, dalla giovinezza alla morte), di ballate scherzose e componimenti popolari, utilizzando un linguaggio sempre differente che si rifaceva sia ai classici antichi (latini e greci) sia al volgare e ai motti popolari.
Esponente di spicco del circolo degli intellettuali di Lorenzo il Magnifico, strinse con questo ultimo un intenso rapporto professionale che gli permise di divenire prima precettore dei suoi figli poi segretario personale dello stesso (non dovendo quindi assumere nessuna carica politica o militare come previsto in quel preciso periodo storico).
Lo stile perfetto, ricercato, attento e le profonde conoscenze in ambito filologico contribuirono a rendere famose le sue opere (scritte in latino, greco o volgare) che vengono apprezzate e studiate ancora oggi.
Vita
Poliziano nacque nel 1454 a Montepulciano dove visse fino al 1469 anno in cui si trasferì a Firenze.
La sua infanzia fu segnata da alcuni eventi molto negativi che contribuirono a sviluppare la sua insicurezza ed accentuare la timidezza: l’ improvvisa morte del padre (dovuta al suo lavoro di giurista) e l’ impossibilità, da parte della madre, di garantirgli una stabilità economica.
Furono proprio questi due fatti che lo costrinsero al trasferimento a Firenze (1469) dove riuscì a portare a termine i suoi studi e si avvicinò ai classici latini e greci.


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